mercoledì 23 febbraio 2011

Gli incubi di Hazel





“Gli incubi di Hazel”. ALT! STOP! Leggere attentamente la seguente informazione:



 







“prima di leggere questa recensione assicuratevi di non pensare che questo sia un libro normale, perché altrimenti dovreste sottoporvi ad un trapianto di cervello. Possibilmente con quello di una scimmia cappuccina, sicuramente più evoluto del vostro.”



 



 



 



“Gli incubi di Hazel” è una storia dove una bambina di nome Hazel (che originalità…) è costretta dai genitori ad andare in vacanza dalla crudele zia Eugenia, che odia fin da quando era piccola (all’inizio sembra averne  tutte le ragioni, ma poi…).



 



Questo libro come genere si situa tra  l’horror e la fantascienza, forse lo potremmo definire fantasy, anche se non ci sono spade, cavalieri, elfi e draghi…



Però ci sono gli incubi, che sono anche peggio… Ma di loro parlerò più tardi.



Non ci sono molte illustrazioni, solo alcune all’inizio dei capitoli che rappresentano situazioni della storia e una dietro la pagina dell’indice che rappresenta tutti i personaggi sparsi che sono: Hazel, suo cugino Isambard, zia Eugenia, e gli incubi del titolo, cioè il Pitospino (un pitone di nome Noel con la testa e gli aculei di un porcospino), il Gorillopardo (un gorilla di nome Geoff con la testa di leopardo) e lo Struzzorana (uno struzzo di nome Francis senza collo, con un’ enorme testa di rana).



Questi mostri, o incubi, non sono astratti, ma ben concreti, all’inizio spaventano Hazel, ma poi per la bambina costituiranno una grossa sorpresa…



Il libro non è troppo lungo ne troppo corto, in origine sarebbe stato un regalo per il mio compagno di classe Filippo Mureddu, ma poi gli ho fatto un mega-regalo insieme a tutta la classe, e il libro me lo sono tenuto. Per fortuna!



lo consiglio a tutti, ma se non amate FRANKESTEIN



NON LEGGETELO ASSOLUTAMENTE!!! 



 



 



 



 



  



<!--



-->

mercoledì 16 febbraio 2011

Il Corsaro Nero




Il Corsaro Nero
di Emilio Salgari
Giunti editore



"Pam! Pam!" 
"Aahh!!!"
"Non abbiate paura. Sono il Corsaro Nero, sto compiendo la missione della ia vita: vendicaRE i miei fratelli, Corsaro Verde e Corsaro Rosso, uccisi dal quel bastardo di Wan Guld. Aspettate, sono un pò impegnato in un abbordaggio, nel frattempo fatevi raccontare il più possibile da qualcuno dei miei fidi filibustieri."
"Ricordo ancora quando con il mio amico Wan Stiller, agile bucaniere, vedemmo il corpo senza vita del Corsaro Verde penzolare dal cappio del boia, o la presa di Gibraltar dove il coraggio vinse la paura grazie al comando del più grande gentiluomo mai apparso alla Tortue, che con la sua inteligenza riuscì a conquistare l'impossibile vittoria.Perdonatemi per non avervi ancora detto il mio nome: son Caramaux, al vostro servizio. Questa ennesima avventura si sta svolgendo nel golfo dei Caraibi, per la precisione nel mare dell' isola Tortuga. Avventurieri, pirati, filibustieri, arrembaggi a navi spagnole! Vi assicuro, non é una vita semplice, soprattutto non è facile seguire lo spericolato Corsaro Nero mentre la preda sfugge ai suoi artgli e lui non si arrende e continua l'inseguimento, mentre il suo cuore é rapito a tradimento dall' amore per la figlia del suo mortale nemico:il perfido governatore di Maracaibo, Wan Guld"....
Scusate l' interruzione, ma è l'ora che entri in scena io: il recensore. Pensavate fosse un film? Be non lo è, ero io che sognavo di recitare una scena tratta dal libro di Emilio Salgari, dal titolo il "Corsaro Nero".
I libri di questo autori richiedono molta passione per la letteratura di avventura e non spaventatevi per la lunghezza : 361 pagine in carattere medio, e dalla mancanza di illustrazioni, perchè è uno dei più belli della collana, biblioteca dei ragazzi di Giunti editori. Dopo 3 pagine le descrizioni sono così vive che sembra propio di entrare nella scena. Da quando ho letto il "Corsaro Nero"  ho deciso di continuare a leggere opere di Salgari, che è diventato uno dei miei scrittori preferiti.

Lorenzo Casetta in collaborazione con il 3° gruppo del blog

<!--



-->

Giù le mani dalla mia vita, ovvero come salvarsi dai progetti di mamma e papà




autore: Martina Murphy

casa editrice: Mondadori

Il romanzo di cui mi piacerebbe parlarvi è diviso in due parti: "dalla parte di lui" e "dalla parte di lei", per scegliere quale leggere per prima basta girare il libro, che ha due copertine...  .
Me l' ha regalato un amico di mia mamma, gran lettore, che probabilmente credeva che essendo nel periodo dell' adolescenza mi potesse essere d' aiuto.
Quando me lo consegnò fui letteralmente sorpresa, non era assolutamente il mio genere. Ho sempre letto romanzi impegnativi che trattavano problemi di attualità, il genere di questo libro mi sembrava poco istruttivo, non rientrava nei miei interessi, ma, dopo averlo tenuto su uno scaffale in camera mia per mesi, decisi di seguire il proverbio "l'apparenza inganna" che si potrebbe tradurre "non giudicare un libro dalla copertina" e iniziai a leggerlo.
Ne rimasi stupefatta.
E' un libro senza illustrazioni, racconta una vicenda realistica ambientata a Dublino.
Il linguaggio non è volgare, pur essendo ambientato ai nostri tempi.
Il personaggio principale della parte di lei è April, una diciassettenne che va a vivere a Dublino, da un amico di suo babbo, perchè i suoi genitori, per lavoro, partono per un anno.
April è una ragazza timida, probabilmente insicura di sè.
I Walsh, la famiglia da cui va a vivere, hanno due figli dell' età di April che litigano sempre.
April nel tempo che trascorre con loro assume sicurezza in sè stessa, cosa che con i suoi genitori non era mai successa, perchè i suoi genitori non le davano il tempo di esprimersi.
April incontra Luke, considerato da tutti un ragazzaccio, anche se nessuno ha il diritto di giudicarlo, perchè nessuno sa cosa succede dietro le porte di casa sua.
La parte di lui invece ha come protagonista Joey, anche lui diciassettenne, e naturalmente mi ha interessata meno. Joey insegue un sogno ostacolato dal padre. Ha una grande passione per la musica ed è molto intelligente, affascinante e sensibile, anche se non lo ammetterebbe mai, come quasi tutti i maschi.
Le due storie sono piacevoli, non troppo impegnative e adatte per lettori dai dodici anni in su perchè alcuni temi trattati possono impressionare o non essere adatti a lettori più piccoli.

Laura Matteini in collaborazione con il 3° gruppo del blog.  

 
<!--



-->